sabato 19 dicembre ore 21 | teatro
Gioia Salvatori è
CUORO
regia Giuseppe Roselli
produzione Progetto Goldstein
Chi ha detto che le sfortune in amore non possano essere divertenti? Un’attrice esplosiva e comica. Uno spettacolo che coinvolge il pubblico in un’esibizione intima e dissacratoria della vita.
Cuoro vuole presentare al pubblico le tematiche del disagio della generazione dei trentenni, incarnati nella figura di una donna, attrice, autrice, artista e precaria della vita. Il pubblico è invitato a prender parte ad un’esibizione intima e dissacratoria della vita partendo dal punto di vista particolare e linguisticamente giocoso del blog ma passando per le caratteristiche peculiari di un’attrice esplosiva e comica. Cuoro parla della difficoltà dello stare innanzitutto a contatto con se stessi, con i propri desideri ma anche con le proprie idiosincrasie, con i dubbi, ma anche dandosi la possibilità di giocare con le domande che ci si pone, e mentre si sperimenta questa difficoltà di stare a galla, in mezzo accade la vita, e si passa dall’aver a che fare con se stessi, ad aver a che fare con gli altri: la famiglia, gli amici, la società, l’amore.
E sull’amore ci si arena sempre un po’, ci si inceppa, ci si blocca.
Poi si ricomincia.
Si prova a ridere di quanto tutto questo incespicare sia un po’ vivere, portandosi avanti, cercando di mordere con autenticità le cose, i desideri, il piacere e anche il dolore.
Ognuno per quello che ha con quello che può.
Non consola del tutto ma siamo così: umani, imperfetti, da ridere.
Gioia Salvatori nasce a Roma dove manifesta i primi fastidi. Esperta soprattutto di cose futili ad un certo punto si laurea in scienze umanistiche. Mentre la vita scorre, essa pratica il teatro, prima durante l’università con Bruce Myers e Claudio De Maglio e poi al Teatro Due di Parma dove incontra il lavoro, tra gli altri, di Michela Lucenti/Balletto Civile e Gigi Dall’Aglio. Passano gli anni ed essa si produce nello studio della recitazione e nell’ incontro con diversi registi con cui collabora. In un momento di horror vacui apre un un blog per aggiungere paglia all’ inutile fuoco della comunicazione del niente e questo perchè deve dire la sua, la deve dire, oh se la deve dire, la deve dire, la deve dire, dire, dire. Mentre il mondo si produce in azioni concrete essa si consuma di passione per i panini. Va nel panico.
Non tace mai.